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LIBRI

 "E così quando Rino mi ha inviato la sua raccolta ‘Vivere adesso’ mi ci sono immerso, ho navigato nei suoi pensieri. Devo dire che anche nei suoi versi c’è l’anima inquieta del Rino che ho conosciuto sul versante professionale: la sua visione, il suo credere che si agisce sempre per far vincere il bene comune e non l’egoismo del singolo; il volere sempre mettersi a confronto con gli altri, mettendo a disposizione il proprio meglio per fare un passo in avanti, più produttivo sia a livello dei rapporti interpersonali che delle soluzioni da trovare per risolvere i problemi; c’è poi la filosofia, che punta a trovare il punto di equilibrio tra quello che ognuno di noi mostra in pubblico ogni giorno, con la nostra parte interiore che non si vede ma che conta e pesa."

Dalla presentazione di Nico Perrone

Questo libro di poesie di Rino Piroscia è una riedizione aggiornata di circa 40 anni addietro. Arrivò nella rosa dei dodici giovani candidati al premio letterario Viareggio 1984. All'interno vi sono abbinate ad alcune poesie i disegni dell’artista Nina Ubaldi.

«Nelle poesie di Rino, quello che affascina e disorienta è la ingenua virilità con cui guarda a se stesso e all’universo; mai stanco di stupirsi per l’indifferenza da cui si sente avvolto, pure ritrova scientemente l’ardire di erigersi orgogliosamente in tutta la sua compattezza morale. Irregolare talvolta, impetuosa eppur lucida, la poesie di Rino Piroscia traduce i conflitti suoi e storici in versi ricchi di speranze e insicurezze, di attese e inattendibilità, di slanci e di controlli, nei quali l’amato stupore che la vita sia diversa dal desiderio che di essa si ha, diventa un’avventura nel sentimento».

​dalla presentazione di Sergio Morico

I due volumi sono pubblicati dalla storica casa editrice Artemide

“O che fatica dare un senso al non senso della vita”. Ed è una fatica che solo la poesia, in senso sintetico, globale, simbiotico, quale alto e altissimo volo verso le stelle, da “aspera ad astra” , può dare. Così, di quella “fatica” dà testimonianza La vita appesa, “l’attendant godò!” di Rino Piroscia che si avvale, per esprimersi, della capacità poetica di questo insegnante, operatore culturale, produttore, scrittore, compositore di dolci tempeste del cuore. Ed è una capacità poetica che raramente si trova nel quotidiano andare di ogni vita che è, per ciascuno di noi, un percorso al quale può dare un senso, un fine, un futuro solo e soltanto la Cultura. La Cultura che nasce dalla sperimentazione interdisciplinare di tutti i linguaggi per la comunicazione e l’integrazione sociale e che nella poesia trova il suo “fare”. Poiché poeta è una parola a radice greca che significa: “Colui che fa”! E di “fare” dei poeti come Rino Piroscia bisogna rendere onore e/o omaggio! E consentire che il fare poetico sempre più si diffonda quale linguaggio tra le persone. È il primo e/o forse il solo linguaggio che danza e lascia traccia del pensare e del vivere.

dalla presentazione di Maria Rita Parsi

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