COME AFFRONTARE IL CAMBIAMENTO?
Il valore del proprio lavoro è determinato dalla capacità di ciascuno di noi di cavalcare il cambiamento, senza paure del nuovo che subentra nella nostra quotidianità lavorativa. Questo perché i sistemi produttivi avranno sempre più bisogno di lavoratori di diversa fascia generazionale per l’aggiornamento reciproche delle esperienze e l’acquisizione di comuni nuove competenze funzionali alle risoluzioni tecnologie adattate per lo sviluppo del business aziendali. Entrambe, competenze e tecnologie sono indispensabili per ritrovare una nuova formula di stabilità del lavoro. Stabilità che non è più raggiungibile dal solo contratto di lavoro a tempo indeterminato, ma è resa certa dalla partecipazione attiva del lavoratore alle strategie e ai risultati che portano le imprese a stabilizzare il business a tenere saldi i bilanci e di conseguenza investire sul capitale umano. Pertanto al problema del lavoratore che invecchia la soluzione ideale è affidargli un giovani che lo accompagni nella sua sostituzione.
Questi sono i fattori su cui bisogna focalizzare l’attenzione sul proprio profilo professionale.
1. Flessibilità come strumento di cognizione dei tempi e delle modalità di lavoro, per sviluppare quelle competenza trasversali, necessariamente inclusive di quelle digitali, quali: l’orientamento al servizio e il coordinarsi con gli altri, nonché di assumere gli atteggiamenti più adeguati per efficientare i ritmi dei processi organizzativi e produttivi.
2. Negoziazione come modalità di approccio e accettazione degli spostamenti interni ed esterni al luogo di lavoro, dove è importante restare aggiornati anche su ulteriori competenze trasversali, quali: lo sviluppo del problem solving e dell'intelligenza emotiva.
3. Creatività come supporto di visione del cambiamento e di partecipazione attiva alla produttività delle aziende, dove diventa importante l'integrazione di ulteriori competenze trasversali, quali: lo sviluppo del pensiero critico, della capacità di giudizio e di prendere decisioni.
In questo nuovo scenario, la retribuzione deve restituire benessere economico e sociale al lavoratore, dove non è il costo orario che misura il tempo lavoro, bensì il risultato definitivo di una prestazione o più prestazioni nell'arco di un monte ore ad esso assegnato ed equamente retribuito.
Ed è così che si deve misurare il rapporto tra stipendio e capitale umano.
Il mio impegno sarà improntato nell'offerta della mia esperienza verso il riconoscimento contrattuale delle competenze nel livello retributivo in cui esse producono business e stabilità economica.
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